INCONTRO CON DON ANTONIO 18 MARZO 2010 adultiscout 23/05/2010
M. A. S. C. I.
Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani
Comunità di Avezzano
IV incontro con l’Assistente Ecclesiastico Don Antonio Salone
GIOVEDI 18 MARZO 2010
Nell’incontro di oggi l’A.E. ha esposto ai componenti della Comunità alcune peculiarità della festa della Pasqua.
La festa di Pasqua è la festa (tra quelle che ancora si celebrano) più antica dell’Umanità.
Già nell’ebraismo e nell’induismo troviamo la celebrazione di questa festa risalente al 1800 A.C.
Considerazioni sulla festa
Il giorno della festa, che è rappresentato a livello biblico, dal VII giorno in cui Dio si riposò, dopo aver creato il mondo, ci immette in un clima di completezza; infatti fino al VI giorno l’opera della creazione non era completa.
Tutte le opere create prima del VI giorno sono finalizzate all’Uomo, che a sua volta è stato creato per il VII giorno, che è il giorno della festa, giorno in cui Dio e l’Uomo si incontrano e in cui si vive un clima di compiutezza. La festa è la celebrazione del momento di incontro tra Dio e la sua Creatura.
L’Uomo è stato creato per la festa, perché il fine del lavoro è la celebrazione dei sentimenti umani; l’ Uomo realizza se stesso, avverte un senso di pienezza, quando vive nella sua vita il rapporto con Dio che da pienezza alla sua vita.
La festa non è un mezzo per ritemprare le forze, ma il fine per cui lavorare, se non ci si rapporta con Dio nel giorno di festa, essa è inconcludente.
Nel corso dei secoli si è sempre abbinato il momento ludico e ricreativo della festa con la divinità, con il soprannaturale, la festa ha avuto sempre un rapporto con il sacro.
Il senso di festa è l’amore di Dio che tu accogli. L’Amore è il senso della festa.
S. Agostino diceva:”l’Eternità, se non ci fosse L’Amore, sarebbe una grande noia”.
Ciò che fa festa, che fa Paradiso è l’Amore tra Noi e Dio.
Nella festa tutti sono contenti, i sentimenti che di solito sono rappresi, si sciolgono e circolano di più, tutti sono allegri. E’ il nostro stare insieme che fa festa.
Considerazioni sulla festa di Pasqua
La festività della Pasqua ha avuto varie fasi:
• Festività legata alla pastorizia e quindi alla transumanza: i pastori che tornavano dai paesi più caldi nel loro paese offrivano l’agnello per far festa,
• Festività legata all’agricoltura, gli agricoltori offrivano le loro primizie, qualcosa di nuovo e quindi il pane azzimo che non conteneva il lievito preso dall’impasto precedente,
• Festività legata al passaggio degli Ebrei dall’Egitto alla terra promessa e quindi liberazione dalla schiavitù alla liberazione,
• Festività legata al passaggio dalla morte alla vita con la Resurrezione di Cristo, dal peccato alla grazia.
Ogni evento ha assorbito il precedente, con la venuta di Cristo, la celebrazione della Pasqua nel Cenacolo ha cambiato significato, ha riassorbito in sé i significati precedenti, portandoli a pienezza.
La Pasqua è la liberazione dal peccato e dalla morte, Cristo supera la morte e ci immette nel “VII giorno” perché è la realizzazione piena, è la festa più grande del Cristianesimo.
“Quel Cristo, che avete crocifisso è risorto”
In sintesi, allo sviluppo della Quaresima, hanno contribuito la disciplina penitenziale per la riconciliazione dei peccati, che avveniva il Giovedì Santo, e le pratiche del catecumenato con la preparazione al battesimo, celebrato nella notte di Pasqua.
Il Concilio Vaticano II ha strutturato il tempo della Quaresima e ne ha formulato le celebrazioni.
La Quaresima rappresenta un cammino spirituale che inizia il Mercoledì delle Ceneri, con opere di penitenza e cambiamento profondo, e termina il Mercoledì Santo. Il Giovedì Santo, di solito c’è l’assoluzione dei peccati. E’ questo un percorso ben riuscito in cui si passa da un punto negativo ad un punto positivo.
Termina la riunione alle 19.30
Il Vice Magister
(Bruna Orsini)
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